What men want

"come fare innamorare un uomo"

domenica 9 dicembre 2012

"L'essenziale è invisibile agli occhi"

Mi ritrovo al solito pub. Ormai potrei avere lì la mia seconda residenza. Mi siedo al tavolo e ordino cappuccino e cornetto. Poggio i gomiti sul tavolo e mi prendo la faccia tra le mani. Il mio alter-ego mi consiglia di svegliarmi in fretta. 
"un cappuccino e un cornetto anche per me"
Riconosco la sua voce. E'lui.
"Hai democraticamente deciso di fare colazione con me, vedo?" 
Non risponde. Lo guardo. Sembra avere ancora il cuscino stampato in faccia. 
Rido. E lui scrolla la testa.
"Non sono in grado di formulare una frase di senso compiuto, figurati se riesco a reggere il tuo sarcasmo pungente, sono le 8. Propongo una tregua." 
"Va bene". Gli rispondo cordialmente, intanto arrivano i cappuccini e i cornetti. 
Gustiamo entrambi la nostra colazione senza parlare molto. Mi sa che abbiamo trovato un punto in comune siamo tutti e due dormiglioni.
Pian piano cominciamo a parlare. 
"Ah, ho letto il tuo libro" 
"bene." e sorseggio il mio cappuccino caldo.
" Perchè hai voluto che lo leggessi?" mi chiede.
"In realtà, l'hai infilato tu nella tua borsa." rispondo provocatoriamente.
" Ma tu mi hai consigliato di leggerlo, perchè?"
"hai letto il capitolo della "volpe"? Annuisce. " bhè, io credo che il piccolo principe, in quel capitolo ti assomigli molto." 
"Non capisco". 
Scuoto la testa. "Hai con te il libro?" 
annuisce e lo tira fuori. 

Che cosa vuol dire addomesticare?"


" E' una cosa da molto dimenticata. Vuol dire creare dei legami…"" Creare dei legami?"" Certo", disse la volpe. " Tu, fino ad ora per me, non sei che un ragazzino uguale a centomila ragazzini. E non ho bisogno di te. E neppure tu hai bisogno di me. Io non sono per te che una volpe uguale a centomila volpi. Ma.se tu mi addomestichi, noi avremo bisogno uno dell'altro. Tu sarai per me unico al mondo, e io sarò per te unica al mondo."" Comincio a capire", disse il piccolo principe. " C'è un fiore…. Credo che mi abbia addomesticato…" "E' possibile", disse la volpe. [...]
" La mia vita è monotona. E io mi annoio per ciò. Ma se tu mi addomestichi la mia vita, sarà come illuminata. Conoscerò il rumore di passi che sarà diverso da tutti gli altri. Gli altri passi mi faranno nascondere sotto terra. Il tuo, mi farà uscire dalla tana, come una musica. E poi, guarda! Vedi, laggiù in fondo, dei campi di grano? Io non mangio il pane e il grano, per me è inutile. I campi di grano non mi ricordano nulla. E questo è triste! Ma tu hai dei capelli color d'oro. Allora sarà meraviglioso quando mi avrai addomesticato. Il grano, che è dorato, mi farà pensare a te. E amerò il rumore del vento nel grano…" La volpe tacque e guardò a lungo il piccolo principe:" Per favore …..addomesticami", disse." Volentieri", rispose il piccolo principe, " ma non ho molto tempo, però.Ho da scoprire degli amici e da conoscere molte cose"." Non si conoscono che le cose che si addomesticano", disse la volpe." gli uomini non hanno più tempo per conoscere nulla. Comprano dai mercanti le cose già fatte. Ma siccome non esistono mercanti di amici, gli uomini non hanno più amici. Se tu vuoi un amico addomesticami!"" Che bisogna fare?" domandò il piccolo principe." Bisogna essere molto pazienti", rispose la volpe." In principio tu ti sederai un po' lontano da me, così, nell'erba. Io ti guarderò con la coda dell'occhio e tu non dirai nulla. Le parole sono una fonte di malintesi. Ma ogni giorno tu potrai sederti un po' più vicino…." Il piccolo principe ritornò l'indomani." Sarebbe stato meglio ritornare alla stessa ora", disse la volpe." Se tu vieni, per esempio, tutti i pomeriggi, alle quattro, dalle tre io comincerò ad essere felice. Col passare dell'ora aumenterà la mia felicità.Quando saranno le quattro, incomincerò ad agitarmi e ad inquietarmi; scoprirò il prezzo della felicità! Ma se tu vieni non si sa quando, io non saprò mai a che ora prepararmi il cuore… Ci vogliono i riti"." Che cos'è un rito?" disse il piccolo principe." Anche questa è una cosa da tempo dimenticata", disse la volpe." E' quello che fa un giorno diverso dagli altri giorni, un'ora dalle altre ore.
Così il piccolo principe addomesticò la volpe.E quando l'ora della partenza fu vicina:"Ah!" disse la volpe, "…Piangerò"." La colpa è tua", disse il piccolo principe, "Io, non ti volevo far del male, ma tu hai voluto che ti addomesticassi…"" E' vero", disse la volpe." Ma piangerai!" disse il piccolo principe. " E' certo", disse la volpe." Ma allora che ci guadagni?"" Ci guadagno", disse la volpe, " il colore del grano".soggiunse:" Va a rivedere le rose. Capirai che la tua è unica al mondo"."Quando ritornerai a dirmi addio ti regalerò un segreto".Il piccolo principe se ne andò a rivedere le rose."Voi non siete per niente simili alla mia rosa, voi non siete ancora niente" , disse." Nessuno vi ha addomesticato e voi non avete addomesticato nessuno. Voi siete come era la mia volpe. Non era che una volpe uguale a centomila altre.Ma ne ho fatto il mio amico e ne ho fatto per me unica al mondo".E le rose erano a disagio.
" Voi siete belle, ma siete vuote", disse ancora. " Non si può morire per voi. Certamente, un qualsiasi passante crederebbe che la mia rosa vi rassomigli, ma lei, lei sola, è più importante di tutte voi, perché è lei che ho innaffiata. Perché è lei che ho messa sotto la campana di vetro, Perché è lei che ho riparato col paravento. Perché su di lei ho ucciso i bruchi (salvo due o tre per le farfalle). Perché è lei che ho ascoltato lamentarsi o vantarsi, o anche qualche volta tacere. Perché è la mia rosa" E ritornò dalla volpe." Addio", disse."Addio", disse la volpe.

 "Ecco il mio segreto. E' molto semplice: non si vede bene che col cuore. L'essenziale è invisibile agli occhi".


"Cosa vuoi dirmi con questo, che sono superficiale e che non vedo oltre il mio naso? " ha un' espressione imbronciata.
"tu non sei addomesticato, tu non crei legami. Sei bello ma vuoto. Perché finché non darai modo a nessuno di sedersi accanto a te giorno dopo giorno, finché non concederai a qualcuno di entrare nel tuo cuore, rimarrai sempre uno fra i tanti, non sarai mai speciale; perché gli altri vedranno di te solo l'involucro non l'essenziale." 
Mi guarda con un aria assorta. " Sei saggia". E sorride.
scrollo la testa. "Che stupida, per quale ragione perdo tempo con te?"
Mi alzo e mi riprendo il libro. 
"Se fai entrare qualcuno "dentro", diventi vulnerabile, e questo non va bene!" mi dice mentre mi tiene per il braccio.
Lo guardo. Sembra diverso ora. 
"Se non corri il rischio, vivrai una vita senza essere ferito, ma anche senza nessuno che sia disposto a "morire" per te!" 
Mi lascia il braccio. 
Restiamo così immobili a guardarci. A guardarci dentro. 
"DANIEL,STA COLAZIONE QUANTO DURA OGGI!" un suo amico interrompe la silenziosa conversazione dei nostri occhi. 
" Buona giornata, Daniel" 
"Buona giornata, Sofì! 

Non ho molto altro da aggiungere. Ma è stata una colazione decisamente "particolare".
buona notte donzelle :*




2 commenti:

  1. Ciao!!! Per caso mi sono trovata a leggere il tuo blog che piano piano mi ha trascinata all'interno di questa storia. E a questo punto vorrei chiederti un aiutoooo! Anche io ho a che fare con un vero e proprio stronzo,che un giorno dice che non vede l'ora di innamorarsi e il giorno dopo dice che lui tradirebbe tutte e vuole stare da solo.

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  2. Ciao Giorgia :) ascolta, nonostante questa persona possa essere lunatica, non credo sia possibile avere questo dissidio interiore. Credo che tu debba analizzare le situazione in cui tali frasi vengano dette. Immagino che quando è in compagnia di suoi amici faccia lo stronzo farfallone, mentre quando si ritrova in situazioni diverse, cambia versione. Devi cercare di andare oltre le parole. Analizza gli atteggiamenti, quello che fa per intenderci ...non quello che dice. ;) aspetto tue notizie!

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